di D’onofrio Gabriella 1ªSA1, Francesca Campagnano e Maria Pia Viscusi 1ªSA2, Nora Nappo 1ªSA3 –
La giornata si è aperta con la visita al Museo ARCOS di Benevento, inaugurato nel giugno del 2005, che nasce come museo di arte contemporanea, ma conserva anche la sezione egizia del Museo del Sannio e custodisce diversi manufatti prelevati direttamente dall’Egitto, appartenenti al periodo che va dal III secolo a.C. al I secolo d.C.; di particolare rilevanza alcuni reperti di uno dei più importanti templi dell’Impero Romano, ovvero quello di Iside, Divinità egizia della fertilità.
Una delle tante testimonianze della presenza egizia nel territorio beneventano è l’obelisco di Piazza Papiniano, che si trova lungo il Corso Garibaldi. E’ alto tre metri, pesante due tonnellate e mezza e presenta quattro facce. Gli Obelischi Egizi di Benevento, tre in tutto, sono monumenti in granito rosso costruiti sotto il dominio dell’imperatore Domiziano, tra l’88 e l’89 d.
Noi studenti siamo stati accompagnati da due guide esperte per la visita dei monumenti storici, proseguita nella Chiesa Di Santa Sofia, una delle più importanti testimonianze della presenza Longobarda in Italia e iscritta alla lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, che non è dedicata a nessuna Santa in particolare, bensì alla sapienza proprio perché in Greco il nome Sofia ha questo significato. La Chiesa, costruita nel 768 d.C., ha suscitato un particolare interesse per la forma architettonica e per i principali affreschi rimasti per più di un millennio. Gran parte della Chiesa è stata ristrutturata a causa di un violento terremoto e la pianta è stata trasformata da stellare a circolare. L’interno è costituito da sei colonne che formano un esagono proprio al centro. Nel 1700 la Chiesa è stata ristrutturata da un architetto beneventano che ha voluto dare questa spiegazione alla modifica: ogni arcata che collega le colonne, sembra formare una palma che costituisce un’oasi, luogo di pace e di riposo.
Le guide ci hanno, quindi, accompagnato all’Arco di Traiano, simbolo della città, che è un arco celebrativo dedicato all’imperatore Traiano in occasione dell’inaugurazione della via Appia, nonché un tempo la porta più importante delle mura della città. Il principale motivo di interesse del monumento è la sua meravigliosa decorazione scultorea, con raffigurazioni che si riferiscono alla pace e alla provvidenza verso i cittadini sulla facciata interna, e alla guerra e alle provvidenze dell’imperatore verso la facciata esterna.
A fine giornata, le guide hanno dato la possibilità ai ragazzi di conoscere la leggenda delle streghe che ha dato a Benevento la fama della “Città delle Streghe”, e ancora oggi in questo luogo si respira un’aria magica e intrigante. Si racconta infatti che le Streghe avevano l’abitudine di riunirsi la notte tra Sabato e Domenica, attorno a un noce, per dare vita al loro sabba demoniaco. Erano molto temute perché si pensava che potessero passare sotto le porte, da qui il termine “Janara” che significa “porta”. Nel contesto del palazzo Paolo V, abbiamo incontrato anche il sindaco Clemente Mastella, che si è simpaticamente intrattenuto con noi a raccontarci delle bellezze della città e per invitarci a visitare l’Hortus Conclusus, che a breve sarà aperto al pubblico.
Una giornata scolastica particolarmente interessante e motivante, di documentazione di carattere geografico, artistico, letterario, religioso, storico, che ci ha consentito una più approfondita e articolata conoscenza della realtà che ci circonda. Grazie alle Prof.sse Santillo, Lettieri e Petrazzuoli che ci hanno accompagnati.
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