a cura di Sofia Colella – classe 2ªEs1 –
Il giorno 20 febbraio 2024, noi studenti delle classi 2ª Es1 e 4ª Es1 accompagnati dalle docenti Bastone, Franco, Scarinzi e Volpe ci siamo recati presso il Tribunale di Benevento per assistere all’udienza penale presieduta dal Giudice Monocratico, Dr. Sergio Pezza.
Era la prima volta che entravamo nell’aula di un Tribunale penale ed è stata per noi un’esperienza nuova e molto formativa che ha suscitato un notevole interesse e curiosità. In effetti, tutto ciò che avevamo appreso tra i banchi di scuola in riferimento alle funzioni della magistratura, al ruolo delle parti processuali, al rispetto delle regole e all’importanza della legalità per una società più giusta veniva ora concretizzato attraverso i protagonisti dei vari procedimenti penali, personaggi di vicende reali che raccontavano condotte di vita al di fuori delle regole e cioè quelle che in diritto penale vengono denominati reati.
I diversi procedimenti penali a cui abbiamo assistito, abilmente istruiti dal giudice, Dr. Sergio Pezza, hanno riguardato diverse fattispecie di reato: dai maltrattamenti in famiglia, alla truffa, all’indebita appropriazione del reddito di cittadinanza, all’omicidio stradale e per finire all’uso illecito del telefonino da parte dei detenuti in carcere. Quest’ultimo procedimento ci ha particolarmente appassionato, poiché riguardava un processo a carico di 14 imputati, tra i quali, alcuni erano presenti e altri erano in collegamento da remoto da Nord a Sud dai diversi Istituti penitenziari italiani; nell’aula giudiziaria , per tal motivo, erano presenti tantissimi avvocati.
Noi studenti abbiamo seguito attentamente tutti i momenti dei vari processi e, in particolare, l’esame dei testimoni da parte del PM e il controesame dei difensori di parte civile e della difesa, il tutto nel rispetto del principio del contraddittorio e della parità tra le parti che caratterizzano il processo penale. Nel corso della mattinata il giudice si rivolgeva spesso a noi studenti per chiarire alcuni aspetti importanti del processo. In particolare il giudice ci ha illustrato un aspetto della recente riforma Cartabia del processo penale come l’introduzione di una nuova udienza predibattimentale. Ci ha, infatti, chiarito che tale udienza, che si applica ai soli casi di procedimenti a citazione diretta previsti dall’art. 550 del codice di procedura penale, rappresenta una sorta di “udienza filtro” e nell’intenzione del legislatore la stessa avrebbe lo scopo di evitare la celebrazione di procedimenti inutili in un’ottica di celerità ed efficienza del processo penale. Difatti, in tale udienza, oltre alle questioni preliminari, il Giudice valuta altresì la fondatezza dell’accusa del Pubblico ministero e il procedimento può essere subito definito con una sentenza di non luogo a procedere, qualora il Giudice ravvisi l’insussistenza di sufficienti elementi di colpevolezza a carico dell’imputato. Infine il Dr. Pezza ci ha esposto anche il suo punto di vista sulla questione e ciò per stimolare il nostro senso critico.
I vari processi a cui abbiamo assistito ci hanno, quindi, chiarito in maniera concreta e reale le nozioni astratte che avevamo appreso in classe sul ruolo della varie figure processuali, dal PM, all’imputato, alla parte civile e sulle dinamiche attraverso le quali si sviluppa un processo penale.
Questa “lezione” in Tribunale è stata per noi un’esperienza veramente significativa ed edificante, non solo per l’importanza di quanto ci è stato trasmesso ma soprattutto per il valore educativo in riferimento all’importanza del rispetto delle regole e delle leggi che tutelano l’ordine e la convivenza civile che sono alla base di un Paese democratico.
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