a cura di Michele Follo Classe 5ªSA1 Liceo Scientifico Scienze Applicate
Importante iniziativa di contrasto al bullismo e al cyber bullismo, organizzata nel Comune di San Salvatore Telesino, a cui il nostro Istituto ha preso parte con una delegazione di studenti. Lo scorso giovedì 4 aprile, diciotto di noi, hanno avuto la possibilità di prendere parte al progetto “Una vita da social”: all’interno del truck della Polizia di Stato, validi specialisti ci hanno illustrato le principali insidie della Rete, fornendoci utili consigli per una navigazione sicura. La Rete è ormai una parte rilevante della nostra vita, soprattutto per noi ragazzi, che conduciamo una sorta di esistenza parallela proprio attraverso i vari social network. Questo ci rende particolarmente vulnerabili di fronte ai numerosi problemi della navigazione: furti di identità, pedofilia, cyber bullismo, con conseguenze a volte tragiche.
E’ importante, dunque, coinvolgere sempre di più i ragazzi di ogni fascia di età in iniziative che mettano in guardia sulle conseguenze di un uso distorto della Rete e che favoriscano l’esercizio di una cittadinanza digitale attiva e consapevole.
Per noi studenti della Valle Telesina è stata una novità perché il truck, allestito con tecnologie di ultima generazione, tocca solo le piazze delle grandi città italiane e, quindi, è stata un’opportunità importante.
Il nostro Istituto, del resto, è da sempre impegnato nella prevenzione del fenomeno attraverso diverse iniziative: è ente capofila, tra le scuole del Sannio, della rete di scuole “Bulling stop”, organizza incontri periodici presso la nostra sede con la Polizia postale, favorisce tutte le iniziative, anche teatrali e cinematografiche volte a sensibilizzare noi studenti sul fenomeno. Questo evento è servito particolarmente a riflettere sull’importanza della prevenzione, a constatare come nella realtà e sui social le persone, sia ragazzi sia adulti, si esprimano con una violenza verbale gratuita, per il solo gusto di attaccare, denigrare il pensiero degli altri e di come, pertanto, sia necessaria anche un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della parola, come ha tenuto a sottolineare il Dott. M. V. Cervellini, responsabile dell’Agenzia per la cybersicurezza Nazionale.
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