a cura di Ludovica Amore
“La Libertà scissa dalla Giustizia è una mezza libertà, che difendere la propria libertà e basta è un’offesa alla Giustizia.” Oriana Fallaci.
Questo il principio ispiratore dell’evento tenutosi martedì 16 aprile nella biblioteca del Telesi@ per la presentazione agli studenti del libro di Nuccio Franco e Alfonso Grillo, “Fausto e Iaio – Una verità scomoda dietro un velo di omertà“. L’incontro è stato curato dal Prof. Maurizio Cuzzupè in collaborazione con la Prof.ssa Lorenza Di Lello e con il sostegno della Dirigente, sempre sensibile alla divulgazione culturale e alla formazione dei ragazzi. A moderare l’incontro la Prof.ssa Antonella Nicolella, mentre ad aprire l’evento è stato il fulgido intervento del Prof. Cuzzupè, il quale ha sapientemente sottolineato la fallacia logica del caso: “sembra infatti una sceneggiatura montata ad arte dove tutto torna, ma non è stato nessuno”. Inoltre, il Prof. Cuzzupè, ha citato l’importanza della “memoria” che, come l’acqua per la vita, è fondamentale alla vita stessa. Risuonano così le parole conclusive del suo intervento che fungono da stella polare per illuminare la nostra vita quotidiana e civile: “C’è bisogno di luce… luce che oggi accendiamo con questo significativo incontro nel presidio di civiltà rappresentato dalla scuola, la nostra cara scuola”.
Successivamente gli autori hanno proseguito analizzando l’importante evento della nostra storia contemporanea, sottolineando a più riprese la necessità di partecipare criticamente alla vita sociale e politica del nostro Paese. Nuccio Franco e Alfonso Grillo sono due scrittori sempre tesi a incarnare l’ideale del confronto costruttivo e analitico; le loro parole struggenti, sincere, vive, hanno trafitto le coscienze di studenti e docenti innestando un importante seme di civiltà che è destinato a dare i suoi prosperi frutti. A dare lustro all’evento sono stati i radiosi interventi del Prof. Tonino Conte che ha illustrato con dovizia di particolari il quadro storico-politico dell’Italia negli anni di piombo. Sull’onda degli opposti estremismi, del rapimento di Aldo Moro, delle Brigate Rosse, il destino di due giovani ragazzi, Fausto e Iaio, è stato spezzato dalla brutalità delle lotte intestine dell’Italia negli anni ‘70. Senza poter cogliere in questo omicidio una rigorosa motivazione logica, le illazioni e le supposizioni in quegli anni correvano alla stessa velocità delle parole di conforto, della volontà di scoprire la verità. Fausto e Iaio non muoiono solo in quella tragica notte del 1978, muoiono una seconda volta quando le forze politiche decidono di archiviare il caso, mettendo a tacere le bocche di chi vuole parlare, togliendo la verità a chi vuole ascoltare.
Lavorando sul solco scavato da Fausto e Iaio, è compito di ognuno di noi agire nella correttezza sociale e giuridica ed essere sempre protesi verso la ricerca del “giusto” nelle nostre vite.
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