di Aurora D’Occhio 4ªC1 –
Oggi è il 31 maggio del 2024, domani avrò l’interrogazione di storia dell’arte con Iasiello e piuttosto che lasciarmi tormentare dall’ansia non posso far altro che godere di questa sensazione da liceale, la sera prima di una verifica.
Immersa nell’inebriante palpito della vigilia, mi lascio cullare dal turbine di pensieri che si agita nella mia mente febbrile. Mi affaccio sul limitare di un futuro incerto, dove i tormenti dell’esistenza adulta annulleranno l’effimero palpito dei ricordi d’adolescenza. Raffaello e Michelangelo, che ora tanto mi avviliscono i pensieri, diverranno solo reliquiari di una giovinezza ormai sbiadita.
La maturità: culmine di un viaggio iniziato con timore e destinato a terminare con nobiltà, che rivela la straordinaria brillantezza che permea l’animo dei miei compagni d’avventura.
La lucentezza che l’animo di ognuno dei miei compagni di classe contiene è sorprendente, e ancora cerco di trovare una certa razionalità in questa assurda probabilità che ha riguardato proprio me.
è l’1:26 di notte, dovrei dormire, o forse dovrei restare ancora un po’ per assaporare l’attesa della mia interrogazione, una sensazione che ora mi è ben conosciuta, ma che tra un anno potrebbe diventare un veloce ricordo.
ho iniziato le superiori sentendomi un foglio di carta, incolore, alla ricerca di una forma, un’identità, che ho ritrovato nella completezza delle reazioni chimiche, nell’assurdità delle parole tedesche, in tutte quelle volte che mi sono lasciata commuovere di fronte alle parole degli autori latini che occuperanno in eterno il mio cuore, ho trovato la risposta alla domanda “chi sono?” nell’intelligenza dei greci, nella sorpresa della filosofia, nella meravigliosa e varia danza della letteratura italiana.
sono innamorata del mio indirizzo, delle persone con cui l’ho condiviso, della profondità dei miei professori, della mia leggera vita da studentessa, vuota di responsabilità serie e pesanti da attribuire solo e soltanto ad adulti, così complessi e apparentemente insoddisfatti.
Scrivo, esattamente un anno prima del periodo dell’esame di stato, queste parole alle persone speciali della mia classe, che hanno reso il mio viaggio immensamente prezioso, dal quale ho imparato ad aiutare, ad accettare di poter essere aiutata, ad esser complice, ad essere una vera amica.
Ad Alessandra, che con la sua gentilezza scioglie i cuori, ad Annalisa, l’esatta metà della mia mente, mia eterna gemella intellettiva ed autentica compagna di banco.
Ad Antonia, esile e leggera con l’animo pesante e profondo, tra le persone più genuine conosciute in vita, pronta ad aiutare, con un sorriso sempre in tasca, a Camilla, completa, fonte di gioia e mai vuota di speranza.
A Laura, cuore tenero e timido, ansiosa ed auto ironica, ad Alessia, il primo amore incontrato in 1ªC1, la mia prima amica in classe, una complice di vita.
A Ilaria, troppo immensa da poter descrivere, con le braccia costantemente aperte in attesa di consolare qualcuno in bisogno, estensione della mia anima ed eco del mio cuore, a Giovanna, dolce angelo da una rosa aurea romantica.
A Christian, l’amico più silenzioso che abbia mai avuto, allo stesso tempo chiassoso ed espansivo.
Probabilmente, se in un’altra vita nascessi maschio, sarei Bartolomeo, che mi ha insegnato davvero tanto, ripulendomi dei pregiudizi e aprendomi agli orizzonti del mondo, alleggerendo per me le mie ali pesanti, in attesa che da sola potessi finalmente aprirle.
Ed infine a Rosa, Ginevra e Sofia, le stelle del mio viaggio, che mi hanno guidato facendomi luce nelle buie tempeste e illuminando le chiare sere estive.
Per sempre i nostri nomi incisi nel legno dei 4 banchi, ma soprattutto viventi nei ricordi che mi avete donato in questi 3 anni di esistenza, mai troppo sola grazie a voi.
Oggi inizia un anno che si distinguerà dai precedenti che abbiamo vissuto, si tratta dell’ultimo, in cui ogni minuto conta e costa, in cui vivremo le ultime vacanze natalizie, le ultime assemblee, le ultime vacanze pasquali, le ultime occasioni di poter realizzare quanto siamo legati gli uni agli altri, e dircelo per davvero.
Io quindi, dedico il mio augurio a noi, la nuova 4ªC1, disposta a raggiungere orari folli la notte, a sottrarsi alla vita sociale, a rinunciare al sonno e ai pasti. tutto questo per dedicarsi allo studio, unico vero obiettivo di questa vita e fonte di soddisfazione e libertà.
Da questo momento Alessia smetterà di lamentarsi quando le comunicherò che sto ascoltando “Notte prima degli esami” di Venditti nei momenti meno opportuni. (tra l’altro brano che vorrei tutti imparaste per maggio 2025).
Tanti auguri a noi, già pronti per ottenere una laurea, che ci accontentiamo dell’attesa dell’esame di stato.
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