Un platano Telesino

Classe 2S2

Giovedì mattina, 21 novembre 2024, in occasione delle celebrazioni per il novantesimo anniversario dell’autonomia del Comune di Telese Terme, Istituzioni, tra cui l’Istituto Superiore Telesi@ con la Dirigente Scolastica Prof.ssa Angela Maria Pelosi, e Cittadinanza hanno promosso, in viale Europa, una cerimonia dal forte valore simbolico: la messa a dimora di un platano, “per la vita e per la continuità sostenibile”. Diversi gli interventi e il Telesi@ ha offerto, tra l’altro, la voce della studentessa di IIS2 Eleonora De Libero.

Messaggio d’amore per l’Albero, per il nostro Futuro.

“Durante una delle sue passeggiate in Provenza, lo scrittore Jean Giono incontrava una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane.
Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest’uomo stava compiendo una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future”. Era L’uomo che piantava gli alberi (Salani Ed.).
Il noto botanico, Stefano Mancuso, afferma: “Le piante sono esseri in grado di avere una vita sociale, e addirittura vivono in società complesse. Le modalità di interazione sociale vegetale presentano una loro via unica e originale, per aumentare la forza del gruppo o migliorare le probabilità di sopravvivenza e di trasmissione dei propri tratti ereditari. Alcuni aspetti di queste interazioni sociali riguardano le cure parentali, ossia quelle attenzioni che molti organismi viventi riservano all’allevamento dei propri figli. Immaginate il seme di un albero, una ghianda, che cade al suolo in una foresta. Non è il punto migliore dove iniziare la propria vita se si è un albero e si necessita di tutta la luce possibile per portare avanti la fotosintesi, perché il sottobosco è un luogo molto buio.
Eppure le giovani querce nascono dalle ghiande cadute nella foresta fino a diventare alberi adulti.
Come fanno? Sono le piante vicine che, attraverso una rete radicale, sotterranea e inverosimilmente ramificata, forniscono al giovane albero tutto il nutrimento e le informazioni di cui necessita per sopravvivere. Questa rete sotterranea, oltre a garantire la sopravvivenza dei giovani alberi, svolge anche la funzione di una rete di scambio di nutrienti e di informazioni per gli alberi adulti.
E’ una realtà sorprendente, di cui si è iniziato a scoprire qualcosa sul suo funzionamento soltanto negli ultimi anni, è una rete fittissima e capillare; ma non tutti gli alberi hanno la stessa capacità di creare reti con le altre piante. Alcuni sono dei veri e propri hub attraverso i quali transitano le comunicazioni per un numero molto elevato di altre piante, hanno il ruolo di centro di smistamento.
Il panorama che ne emerge è affascinante: un bosco è un luogo fervente di attività vegetale; qualcosa di totalmente opposto all’idea delle piante rappresentate come esseri passivi e immobili. E’ una vita sociale tipicamente verde, qualcosa di molto diverso dalle società animali ma, paradossalmente, più moderno. Invece di andarsene in giro come gli animali, le piante mandano in giro le loro informazioni e fanno circolare i nutrienti.
Non è quello che stiamo cercando di fare noi uomini dall’inizio della nostra storia?
Il concetto ormai dovrebbe essere chiaro: le piante ancora una volta ci dimostrano, con i loro comportamenti e le loro soluzioni, una squisita modernità.
Le piante sono, quindi, una miniera inesplorata di possibilità e di innovazione per l’uomo. In alcuni settori, come quello farmaceutico, il fatto è evidente; ma in svariati campi, come quello tecnologico in generale, ci sono possibilità enormi di “ispirazione” dal mondo vegetale per migliorare la nostra vita”.
Secondo Carlo Rovelli, noto fisico: “Tutti noi siamo parte di una grande rete. Siamo a casa nella natura. In una fratellanza stretta non solo fra noi, ma con tutte le cose.
La conoscenza non vive disincarnata fuori dal mondo: è una delle configurazioni del mondo stesso.
Delle cose della natura siamo fratelli, non giudici. Il mondo per noi è quindi incontro, relazione”.

disegni di Filippo Veronica e Festa Marianna