A scuola di antimafia sociale

A cura di Laura Coppola e Lina Coletta, 4ªSA1

Gli studenti del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, classi 3ªSA1, 4ªSA1 e 5ªSA1 il 17/12/2024, accompagnati dai docenti Santillo, Cuzzupe, Giamei e Franco, hanno sperimentato un’esperienza di antimafia sociale presso l’Associazione Extralibera a Roma. Un percorso immersivo che ha permesso di approfondire un tema complesso e sempre attuale: la lotta contro la mafia e la memoria delle sue vittime.

I membri dell’associazione ci hanno accolti in un bene confiscato. La sede era prima un cinema, chiuso negli anni ’90 e confiscato nel 2014 per bancarotta fraudolenta. Questo spazio interattivo offre un viaggio sensoriale attraverso immagini, suoni e storie su corruzione, mafie e antimafia, rendendo disponibile il primo archivio nazionale e internazionale su questi temi.

Abbiamo avuto l’opportunità di personalizzare l’esperienza scegliendo individualmente la storia di una vittima innocente delle mafie, con la possibilità di affrontare argomenti diversi come ecomafie, diffusione del crimine organizzato, corruzione e riutilizzo dei beni confiscati.

In primis, ci è stato presentato un video che offriva una panoramica sui diversi significati di mafia. Successivamente ci siamo diretti verso il tavolo della memoria, un’installazione che comprende le diverse storie delle vittime innocenti della mafia, dove in prima persona potevamo selezionare una vicenda a nostra scelta tra le varie cornici presentate sullo schermo. Al centro della sala su di un tavolo luminoso, su cui si intravede una mappa dell’Italia e su cui viene proiettato un continuo flusso di fiori che sbocciano in grafica animata, ognuno di noi ha toccato un fiore che aprendosi ha mostrato un breve video per raccontare l’esperienza di rigenerazione.

A questo punto ogni singolo studente ha scelto una vittima innocente tra le innumerevoli riportate sulla parete di sfondo per poterne conoscere la storia e approfondire la vicenda. Questo viaggio, suddiviso in 3 momenti, contrassegnati da una parola chiave, si è svolto in tre sale diverse: consapevolezza, responsabilità e azione, ognuna delle quali ci ha fatto vivere un’emozione che non dimenticheremo.

Nella prima sala ci è stata presentata la storia della vittima scelta, con una modalità tale da prendere consapevolezza della condizione nella quale i fenomeni mafiosi trovano spazio; nella seconda, invece, abbiamo potuto ascoltare le testimonianze di familiari e conoscenti, che ci ha consentito una connessione più intima e personale con la storia; l’ultima sala presentava un allestimento, che richiama l’ambiente naturale di una foresta, perché, ci hanno spiegato, mira a sensibilizzare sull’importanza delle proprie scelte. Le immagini proiettate in questa sala ci hanno consentito di prendere coscienza della bellezza del “costruire” in contrapposizione alla brutalità causata da illegalità e corruzione.

Uno spazio questo che mette in luce il lavoro sulla memoria portato avanti dai presidi di Libera, i frutti dell’impegno dedicati alla vittima, come i beni confiscati riutilizzati e il legame con il movimento antimafia.

Emozionante il momento di confronto finale per condividere le nostre impressioni: è emerso quanto sia importante non solo conoscere i problemi legati alla mafia, ma anche diventare cittadini attivi, capaci di contrastare ogni forma di illegalità. E’ stata un’esperienza stimolante, una riflessione profonda sul tema della lotta alla mafia e sul movimento antimafia; un viaggio che ci ha fatto prendere coscienza del ruolo che ognuno di noi può assumere nella quotidiana promozione della legalità e nella costruzione di un futuro più giusto.