“Una lezione” in tribunale

A cura di Sofia Colella e Giada Fasano - classe 3ªEs1

Il giorno 26 febbraio 2025, noi studenti e studentesse delle classi 2ªEs1 e 3ª Es1 del Liceo Economico Sociale – Telesi@, accompagnati dalle prof.sse Gabriella Bastone e Mariangela Mone, ci siamo recati presso il Tribunale di Benevento per assistere all’udienza penale presieduta dal Giudice monocratico, dr.ssa Graziamaria Monaco.  All’arrivo in Tribunale siamo stati accolti dall’Avv. Pietro Romano e, nel corso della mattinata, si sono poi aggiunti gli altri avvocati: Giuseppe Nardone, Fiorita Luciano, Giuseppe Santagata, Giuseppe D’Agostino e Domenico Cristofaro, componenti della Camera penale. A tutti loro va il nostro sentito ringraziamento per averci dedicato un’intera mattinata, rispondendo alle nostre domande, curiosità e ci hanno aiutato a comprendere meglio le dinamiche del processo penale; questa dedizione e attenzione ci ha sorpreso facendoci sentire veramente accolti.

I primi processi sono stati trattati in Camera di consiglio e quindi chiusi al pubblico poiché hanno riguardato la fase predibattimentale, prevista dalla nuova riforma Cartabia che si applica ai soli casi di procedimenti   a citazione diretta, previsti dall’art. 550 del codice di procedura penale. Si tratta, in sostanza, di una sorta di “udienza filtro” e nell’intenzione del legislatore la stessa avrebbe lo scopo di evitare la celebrazione della fase dibattimentale vera e propria, in un’ottica deflattiva nonché di celerità ed efficienza del processo penale. Difatti, in tale udienza, oltre alle questioni preliminari, il Giudice valuta altresì la fondatezza dell’accusa del Pubblico ministero e il procedimento può essere subito definito con una sentenza di non luogo a procedere, qualora il Giudice ravvisi l’insussistenza di sufficienti elementi di colpevolezza a carico dell’imputato. In seguito abbiamo assistito ad altri procedimenti penali aventi ad oggetto l’imputazione di diversi reati tra cui la calunnia, l’omicidio colposo e l’omicidio sul lavoro. Seguendo i processi abbiamo appreso che la calunnia, previsto dall’art. 368 c.p.p., consiste nell’accusare falsamente qualcuno di un crimine che non ha commesso, con l’intenzione di danneggiarla. L’omicidio colposo, previsto dall’art. 589 c.p.p., invece, si configura quando una persona causa la morte di un individuo senza intenzione, ossia in assenza del requisito psicologico della volontarietà ma è presente una condotta imprudente o negligente che porta al decesso della persona. L’omicidio sul lavoro, ex art. 589-quater c.p.p., punisce le condotte che procurano la morte di un lavoratore a causa di violazioni delle norme di sicurezza e può essere commesso da tutti coloro che assumono una posizione di garanzia sulla osservanza di tali norme in materia di sicurezza sul lavoro, nell’ambito della organizzazione di un’azienda. Infine, abbiamo assistito ad un processo riguardante le imputazioni di rissa in carcere e un altro sul traffico di droga.

Dei vari processi, uno in particolare, ci ha appassionato più degli altri poiché riguardava il reato di omicidio colposo a seguito di incidente sul lavoro. Purtroppo tali incidenti sono sempre in aumento e rappresentano oggi una grave piaga sociale. Tale argomento forma oggetto di studio dei PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) poiché è proprio al terzo anno del Liceo che gli studenti devono svolgere il corso sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, previsto dal Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro).

Nell’ambito di tali processi abbiamo seguito con attenzione i momenti più importanti ed in particolare, l’esame dei testimoni del P.M, seguito poi dal controesame dei difensori di parte civile e della difesa, il tutto nel rispetto del principio del contraddittorio e della parità tra le parti che caratterizzano il processo penale.

L’esperienza che abbiamo vissuto in Tribunale, assistendo ai processi reali che quotidianamente si svolgono nelle aule giudiziarie, è stata molto proficua e stimolante perché ha dato forma e sostanza alla comprensione teorica delle nozioni astratte che avevamo appreso in classe sul ruolo delle varie figure processuali e sulle dinamiche attraverso le quali si sviluppa un processo penale. Altro aspetto importante sotteso a questa lezione sul campo è sicuramente quella del suo alto valore educativo, perché assistere concretamente alle conseguenze delle condotte che configurano dei reati ci ha indotti a riflettere sull’importanza del rispetto delle regole necessarie per una corretta e sana convivenza civile. Il valore formativo che ne deriva da questa esperienza va, quindi, sicuramente oltre il mero apprendimento, soprattutto per noi studenti che in questa fase costruiamo o formiamo le nostre coscienze per poter dare il nostro contributo ad una società che sia sempre più rispettosa dei valori fondanti della nostra Costituzione.  Per tutti questi motivi questa “lezione” in Tribunale è stata per noi un’esperienza veramente significativa ed emozionante che ci ha fatto apprezzare ancora di più lo studio del diritto, disciplina caratterizzante l’indirizzo del Liceo Economico Sociale e di ampliare le conoscenze e competenze per il futuro.