Il 7 marzo, presso la sede di Viale Minieri dell’Istituto Telesi@, gli studenti dell’indirizzo Scienze Applicate, hanno avuto l’opportunità di incontrare Antonio Iermano, figlio di Aldo Iermano, brutalmente assassinato insieme all’amico Raffele Delcogliano il 27 Aprile del 1982 a Napoli. La sua intima testimonianza è stata un momento toccante e significativo, un’occasione per riflettere sulla memoria, sulle scelte e sull’importanza dell’informazione. L’incontro si inserisce in un percorso più ampio di sensibilizzazione alla legalità, preceduto da diverse iniziative realizzate grazie al prezioso impegno del Prof. Maurizio Cuzzupè, che ha guidato gli studenti nella scoperta dei valori di giustizia e responsabilità promossi da Libera.
Uno degli aspetti più commoventi dell’incontro è stato il racconto di come il nome di suo padre, vittima del tragico evento, sia tornato alla mente della società civile solo dopo 34 anni. Questo lungo silenzio, istituzionale e mediatico, dimostra quanto la Memoria, troppo spesso, venga accantonata o dimenticata. Ed è proprio contro questa indifferenza che Antonio Iermano ha lanciato un messaggio forte e chiaro: sta a noi scegliere di stare accanto a chi non può dimenticare, senza permettere che il tempo cancelli la verità!
Durante l’incontro, a cui ha preso parte anche la referente di Libera Mariagiovanna De Cillis, è stato mostrato il video che ricostruisce la storia di quei terribili giorni dell’attentato. Immagini forti e dolorose, che hanno reso evidente, come il dolore di quel giorno non sia solo un ricordo lontano, ma una ferita sempre aperta. Nella sua espressione commossa dal ricordo, abbiamo colto il peso di quella tragedia mai diluita nel tempo, ma anche, e insieme, la necessità e il bisogno di raccontare.
Iermano ha inoltre detto di ciò che è accaduto alcuni anni fa, in un’altra scuola, dove gli studenti che lo ascoltavano rimasero seduti in silenzio, anche dopo il suono della campanella, profondamente colpiti da ciò che avevano appena ascoltato! Ecco, quel silenzio, quel momento di riflessione spontanea, fu per lui una rivelazione: capì che la sua testimonianza aveva un valore, e che il suo impegno doveva continuare, affinché sempre più giovani potessero conoscere e ricordare.
Uno dei concetti chiave del suo discorso ha riguardato il tema della scelta. Ogni persona coinvolta in quella vicenda, ha sottolineato il familiare della vittima, ha compiuto un’azione consapevole: chi ha premuto il grilletto, chi ha fatto una telefonata, chi ha dato un segnale. Nessuno ha agito per caso! È una riflessione profonda questa, perché ci riguarda tutti, perché tutti siamo chiamati a scegliere, ogni nostra azione è una scelta e, ogni giorno, decidiamo da che parte stare.
Un altro messaggio importante ha riguardato il valore della conoscenza. Iermano ha invitato i ragazzi a studiare, essere curiosi e informarsi, anche al di fuori del contesto scolastico, perché solo attraverso la cultura si può sviluppare un pensiero critico e combattere l’indifferenza. Ha anche posto l’accento sul modo in cui i media raccontano la realtà: troppo spesso i giornali e la televisione danno più spazio ai colpevoli che alle vittime, trasformando chi ha commesso un crimine nel protagonista della storia, mentre chi ha subito ingiustizia finisce in secondo piano. Ma la Memoria non può e non deve essere delegata solo alle Istituzioni o ai mezzi di comunicazione: ognuno di noi ha il dovere di mantenerla viva. Iermano, con il suo impegno in Libera, lo dimostra ogni giorno. Trasformare il dolore in azione e la Memoria in un’arma contro l’oblio è la sfida che porta avanti con determinazione, affiancando studenti, insegnanti e cittadini nella costruzione di un futuro più consapevole.
Prima di concludere, ha voluto lasciare un messaggio di speranza e responsabilità: anche i gesti più piccoli possono fare la differenza. Approfondire un tema, parlarne con gli altri, rifiutare l’indifferenza delle istituzioni e della società: sono tutti passi fondamentali per costruire una Memoria collettiva e un impegno duraturo.
L’incontro con Antonio Iermano non è stato solo una testimonianza, ma una lezione di vita. Ha ricordato agli studenti che la Storia non è qualcosa di distante e immutabile: sta a noi sceglierne il futuro, con consapevolezza e coraggio, perché è con la Memoria che si costruisce il presente, e si guarda al futuro.
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