articolo originale da ildenaro.it
Quest’anno sarà Trapani ad ospitare la XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico. Tra le scolaresche provenienti da tutta l’Italia saranno presenti a Trapani anche le classi terze e quarte del Liceo Scientifico Telesi@ di Telese Terme, accompagnati dai docenti: Rossella Carlo, Graziella Caruso, Mario Del Prete, Margherita Di Meo, Giovanna Martiniello, Maria Rosaria Mezza.
Durante il viaggio verso Trapani gli studenti hanno scritto un articolo per il Denaro fissando le loro prime sensazioni e alcune importanti riflessioni sul tema della legalità.
Ci sarà anche il Liceo scientifico di Telese Terme domani, 21 marzo, alla Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’associazione Libera, che celebra quest’anno trenta anni di attività, ha scelto Trapani, dove la mafia ha da sempre radici profonde. Come è consuetudine, i partecipanti, provenienti da tutto il territorio nazionale, cammineranno insieme ai familiari delle vittime innocenti, ricordando, in particolare, Barbara Rizzo, Salvatore e Giuseppe Asta, la mamma con i suoi due gemellini, barbaramente uccisi il 2 aprile del 1985, nel tentativo di Cosa nostra di far saltare in aria il magistrato Carlo Palermo.
Libera invita a fare memoria delle storie personali di tante vittime innocenti di agguati mafiosi e chiede impegno ad associazioni di volontariato, scuole e cittadini pronti a dare una svolta al comune tessuto sociale e politico.
L’impegno naturalmente si costruisce giorno dopo giorno e passa attraverso la conoscenza e la formazione. Significativo e approfondito il percorso educativo degli studenti del liceo scientifico, curato dai docenti dei consigli di classe e dal Coordinamento beneventano di Libera e dal Presidio Libera Valle Caudina e Telesina. Nei vari incontri si è parlato di don Luigi Ciotti e della storia dell’associazione, di vittime innocenti e della necessità di costruire una memoria collettiva, di beni confiscati alle mafie e della necessità dell’impegno comune. Toccante la testimonianza di Antonio Iermano, figlio di Aldo Iermano, vittima con l’assessore Raffaele Delcogliano di un attentato frutto di uno scellerato patto tra terrorismo, camorra e politica. Antonio dal 2016 ha accolto l’invito di Libera a far luce su un agguato i cui contorni non sono stati mai pienamente chiariti e memoria di due uomini, fulgido esempio di attaccamento alle Istituzioni. Gli studenti hanno inoltre letto testi e discusso con i loro docenti sui diversi volti delle mafie e in particolare “Una Cosa sola” di N. Gratteri e A. Nicaso, ha suscitato l’attenzione di tutti. Le mafie oggi sembrano sparite, l’epoca dello stragismo sembra essere solo un lontano ricordo ma sono in realtà più pericolose. Si sono mimetizzate e globalizzate, agiscono attraverso il dark web, infiltrandosi nelle istituzioni, assoldando colletti bianchi e professionisti insospettabili di tutto il mondo e gestendo traffici illegali di portata mondiale.
Occorre dunque ancor di più essere in prima linea nella difesa della legalità.
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