In data 10 Gennaio 2025, le classi Terze e Quarte del Liceo Scientifico hanno partecipato ad un’interessante visita presso le Gallerie d’Italia – Napoli. La sede museale, nell’ambito di Progetto e Cultura, propone diverse attività didattiche gratuite per avvicinare gli studenti all’arte, cosicché possano acquisire consapevolezza del patrimonio artistico e culturale del Paese.
Sono presenti due macroaree, una dedicata alle collezioni permanenti e l’altra alle esposizioni temporanee; oltre alla visita all’interno della Galleria è possibile partecipare a dei laboratori, quali: il Role playing, Articolo 9: I Care!, The factory. Le attività formative offrono ampi spunti per riflettere sulla Costituzione e sul tema della cittadinanza, nonché sugli obiettivi dell’Agenda 2030.
Il grande spazio, affacciato sulla vivace via Toledo, nel quale noi studenti siamo stati accolti ospita reperti archeologici, opere seicentesche e opere contemporanee e, in questo periodo, permette di ammirare anche la collezione dell’artista Andy Warhol, massimo esponente della Pop Art.
L’itinerario è partito dalla sezione archeologica, con la Collezione Caputi, formata da oltre 500 vasi e altri reperti realizzati ad Atene, in Apulia e in Lucania tra il V e il III secolo a.C., tutti provenienti da Ruvo di Puglia, centro politico, economico e culturale molto rilevante della Magna Grecia. Le ceramiche costituivano beni di prestigio scelti per ricchi corredi, collocati nelle sepolture dell’aristocrazia apula. Sono per lo più contenitori per cibi, liquidi e unguenti che possiedono un alto valore artistico, dato dalle scene pittoriche a figure rosse o nere su di essi dipinte. Il più importante tra i reperti è la kalpis attica del Pittore di Leningrado, sul cui fregio è rappresentata un’officina ceramica, con artigiani e una giovane donna intenti nella decorazione di vasi per una sfida.
Le opere della collezione permanente sono presenti all’interno di tre itinerari tematici:
- Al primo piano è proposta una selezione di dipinti e sculture che è in grado di tratteggiare, a grandi linee, un profilo delle vicende salienti della pittura a Napoli e in ambito meridionale dagli esordi del ‘600 ai primi decenni del XX secolo. Il percorso prende avvio dal capolavoro il Martirio di Sant’Orsola, ultima tela del Caravaggio. Nel nuovo allestimento il confronto con altri capolavori della prima metà del XVII secolo ermette di collocare l’opera all’interno del contesto artistico e culturale connesso alla rivoluzione caravaggesca, che in particolare a Napoli determina una svolta decisiva nelle esperienze figurative degli artisti operanti nella città. Spiccano tra le opere esposte Giuditta decapita Oloferne di Louis Finson, da un perduto originale di Caravaggio, Sansone e Dalila di Artemisia Gentileschi, unica donna esposta nella Galleria, tre tele di Bernardo Cavallino, Sacra famiglia di Battista Caracciolo.
- l percorso prosegue con le opere di veduta e di paesaggio, genere che ha avuto a Napoli uno sviluppo straordinario tra Sette e Ottocento a partire da sei dipinti dell’olandese Gaspar van Wittel, in una selezione che permette di seguire le vicende di un genere declinato in successive fasi sperimentali, che hanno reso la Scuola Napoletana all’avanguardia in Europa.
Una raccolta di disegni e sculture di Vincenzo Gemito forma uno dei nuclei più importanti del celebre artista “scugnizzo”: un insieme di altissima qualità di terrecotte, bronzi e disegni che, dagli anni Settanta dell’Ottocento agli anni Venti del secolo successivo, documentano la straordinaria parabola artistica di Gemito, la cui produzione si intreccia con il dramma personale di un’esistenza minata da profondi squilibri psichici, che comportano lunghe interruzioni dell’attività creativa. - La selezione dedicata al Novecento accoglie opere di autori importanti e/o particolarmente legati a Napoli e all’ambiente culturale della città, come Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni, Mario Schifani.
L’esposizione temporanea è stata, invece, accessibile dal 25 Settembre 2024 e lo sarà fino al 16 Febbraio 2025. La mostra intende raccontare l’originale e straordinaria ricerca artistica di Andy Warhol, a partire da Triple Elvis. Nel percorso espositivo si potrà quindi percepire l’evoluzione dell’artista americano negli anni Sessanta e nei primissimi anni Settanta attraverso tre importanti cicli grafici qui esposti insieme: Marilyn, Mao Tse-Tung, Electric Chairs. La visione pessimistica dell’artista lo porta a rappresentare soggetti legati alla morte come la sedia elettrica o il volto di Marilyn Monroe, ciclo prodotto poco dopo la sua morte. In Triple Elvis ha invece voluto rappresentare una scena di un film in cui il cantante aveva fatto la comparsa; lo rappresenta tre volte, in modo sfocato, come in movimento proprio per un istante della scena.
L’esperienza non termina con la fine della visita guidata, il nostro interesse viene catturato ancor di più da tre laboratori organizzati: Role playing, Articolo 9: I Care, The factory. Il primo a noi è abbastanza noto, spesso ci siamo ritrovati a svolgere questo tipo di lezione alternativa anche a scuola: si inscena una storia in cui noi ragazzi siamo i protagonisti, dando spazio alle nostre capacità e alla nostra spontaneità.
Il secondo laboratorio: “Articolo 9: I Care” ha il fine di spiegare cosa sia un Bene culturale; la differenza tra Patrimonio Unesco, memoria, testimonianza, Carta costituzionale, tutto ciò seguendo un percorso che ha l’intento di pensare ed educare a pensare in chiave sostenibile.
Infine, terzo laboratorio è il The factory: un luogo di ritrovo per artisti e amici di Andy Warhol, dove produceva anche serigrafie e litografie. Tramite un lavoro di gruppo si realizza un’opera in chiave pop.
A questo punto il nostro tour è giunto al termine. Stanchi ma felici, siamo tornati su via Toledo per dirigerci verso il pullman.
Che dire, di fronte a tanta bellezza?
Noi studenti siamo rimasti estremamente soddisfatti da questa esperienza, speriamo che tutti possano visitare tante Mostre e anche le Gallerie d’Italia – Napoli.
E soprattutto ci auguriamo che tutti riusciamo a comprendere l’importanza della tutela del patrimonio storico e artistico della Nazione. Emozionandoci, immergendoci nella contemplazione, ascoltando le spiegazioni abbiamo davvero “sentito” i beni culturali e il nesso passato/presente quali elementi fondamentali di crescita. Nel nostro tempo, talora di smarrimento e tristezza, di divisioni e guerre, l’arte parla al cuore e alla testa, usa un linguaggio universale, umanizza…
Ci impegneremo nel preservarla, perché salvi l’uomo e il mondo!
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